grasso addominale

Grasso addominale e alcol, quando non è solo un problema estetico

A quanti non è capitato di concedersi 2 o 3 drink, magari nel periodo che va dall’aperitivo alla cena, in modo un po’ troppo spensierato e senza considerare come e quanto influiscano sul benessere del nostro organismo.

Prima di tutto bisogna essere consapevoli del fatto che l’alcol non è una sostanza nutriente. Nonostante ciò è largamente diffuso nella nostra alimentazione, ma troppo spesso si sottovalutano i suoi effetti, l’alcol è una sostanza tossica, è bene metterselo in testa.

Di fatto si tratta di un composto potenzialmente nocivo e va assunto in modo assolutamente consapevole e controllato. Ecco alcuni effetti che provoca sul nostro organismo:

  • L’alcol ha un’azione tossica e lesiva: quando viene a contatto con le mucose, provoca stati infiammatori. In particolare sull’intestino, si va incontro ad un’alterazione della permeabilità intestinale, impedendo di creare la normale barriera di difesa contro le tossine, lasciandole passare direttamente nel sangue.
  • L’alcol provoca conseguenze sul nostro stato di nutrizione: può ridurre l’assorbimento di alcuni nutrienti e favorire l’accumulo di grasso a livello viscerale, perché apporta calorie non utili per creare energia, traducendosi in depositi di grasso.

La capacità di detossificare l’alcol è estremamente variabile da soggetto a soggetto, condizionate da fattori come l’età, sesso e stile di vita.

Sempre tenendo in considerazione l’effetto plausibile e protettivo dei nostri organi, nel difenderci da piccole quantità di etanolo, lo si può però assumere in quantità limitate.

  • Un consumo considerato a basso rischio ad esempio, è quello equivalente ad una quantità giornaliera inferiore o pari a non più di 125 o 250 ml di vino per l’uomo e a non più di 125 ml per la donna e l’anziano.
  • Se parliamo di birra possiamo riferirci a 330 o 660 ml di birra per l’uomo e 330ml nella donna e nell’anziano.

L’alcol andrebbe consumato durante il pasto, questo per attenuare il potere irritativo sulle mucose e per rallentarne l’assorbimento. A patto però che si introducano sostanze nutrienti e salutari, noccioline e salatini invece, possono veicolarne più rapidamente alcuni effetti nocivi e diretti sul sangue,

Ma si può davvero consumare l’alcol in modo consapevole?

Se parliamo di un consumo moderato e di qualità, sì. Vino e birra per esempio, sono assolutamente da preferire rispetto ai superalcolici.

Vino e birra infatti compensano gli effetti potenzialmente negativi tramite l’apporto di preziose sostanze antiossidanti.

È inoltre importante puntualizzare che l’alcol non si sostituisce all’acqua, anzi, ne aumenta la necessità, per scongiurare il rischio di disidratazione e per favorire la detossificazione è necessario bere molta acqua durante la giornata.

L’importanza di una dieta ricca di nutrienti.

Un buon apporto di vitamine del gruppo B che troviamo in cereali integrali, legumi, frutta secca, carni magre, semi oleosi, ma soprattutto di antiossidanti, può efficacemente contrastare i danni cellulari.

Anche la curcuma, il pepe nero, il cardo mariano, il pesce ricco di grassi omega 3, il tè verde e la frutta secca sono ricchi di sostanze utili a contrastare gli effetti nocivi dell’alcol, infatti apportano curcumina, piperina, silimarina e vitamina E, sostanze con azione antiossidante e antinfiammatoria, ma anche rigenerative e protettive sul fegato.

Altro consiglio assolutamente da considerare è quello di aumentare l’attività fisica, infatti è l’unico modo per utilizzare le tante calorie fornite dall’alcol ed evitare l’incremento di grasso viscerale.

Il grasso non è solo un problema estetico:

Il grasso viscerale è conosciuto anche come grasso addominale, ma a differenza di quel che si pensi, non è quello che si vede sulla pancia.

La cosiddetta pancia è costituita da tessuto adiposo sottocutaneo, mentre il grasso viscerale si deposita all’interno della cavità addominale ed è distribuito tra gli organi interni. È più frequente nelle persone che hanno una costituzione androide e in coloro che eccedono in consumo alcolico.

Essendo ben diverso dal grasso sottocutaneo, la questione, più che estetica diviene salutare, il grasso adiposo viscerale può comportare diverse patologie.

la distribuzione del grasso addominale ha una sua rilevanza nel valutare i rischi per la salute. Il pericolo è che il nostro organismo si ammali della cosiddetta sindrome metabolica, essa trova un insieme di fattori di rischio che predispongono a molte malattie gravi, come:

  • il diabete di tipo II,
  • l’infertilità,
  • le patologie cardiovascolari,
  • l’osteoporosi e persino i tumori.
  • Tra i rischi che provoca il grasso viscerale ci sono anche le malattie neurologiche.

Il grasso viscerale, concorre all’infiammazione generale dell’organismo, predisponendo a patologie come l’ictus, in quanto infiamma anche i vasi sanguigni.

Inoltre, aumenta il rischio di mal di testa e di sviluppare malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, in quanto, sempre l’infiammazione ,facilita la morte delle cellule cerebrali.

Oltre a tutto ciò, esiste anche un legame tra grasso addominale ed umore: spesso la presenza di grasso viscerale è associata alla depressione.

Per sapere se si è in presenza di eccessivo grasso viscerale si può misurare la circonferenza vita, sapendo che:

Oltre gli 80 cm per le donne e oltre i 94 cm per gli uomini, siamo in presenza di notevole grasso viscerale.

Per ridurre il grasso viscerale è importante limitare il consumo di alcol e seguire una corretta alimentazione, il tutto seguendo anche un percorso di attività fisica che sia costante.